(di Massimo De Simoni)

E’ Pasqua anzi verrebbe quasi da dire che è comunque Pasqua, nonostante l’inedita ed anomala situazione che stiamo vivendo chiusi in casa ormai da più di un mese a causa del virus.

E’ Pasqua anche senza le ritualità che tradizionalmente accompagnano questa festa o altre ricorrenze che originano da un messaggio religioso che viene spesso offuscato da riti consumistici e convenzioni legate avvolte più alla tradizione ed al folklore che non al reale significato di ciò che si festeggia.

Sarà una Pasqua senza la possibilità di recarsi in chiesa, ma anche senza le scampagnate, senza le riunioni familiari per mangiare insieme, senza lo scambio con amici e parenti di uova pasquali, colombe o altri dolci tipici del periodo pasquale.

Mancheranno queste cose che sono entrate a far parte delle nostre abitudini e siamo tutti un po soli, come solo con se stesso si è sentito Gesù sulla Croce e come solo si è trovato Papa Francesco sulla Piazza di San Pietro. Però se ci pensiamo bene può anche essere un momento di riflessione più intensa e meno distratta sulla Pasqua e su ciò che significa – non solo in termini etimologici – ma anche in senso spirituale.

In fondo questa Pasqua diversa dalle altre può diventare un’opportunità per far prevalere la sostanza sulla forma riscoprendo la vera essenza di questa festa. Pasqua in ebraico significa “passaggio” ed è la festa, per quel popolo, della liberazione dall’Egitto nonché vittoria della vita sulla morte per i cristiani che celebrano la Risurrezione di Gesù Cristo dopo la morte in Croce.

E in questa Pasqua un po diversa Gesù risorge anche senza i nostri riti, invitandoci a pensare al vero significato del vivere su questa terra e a ciò che dobbiamo considerare essenziale o strumentale nella nostra vita; un’occasione da non perdere.

AUGURI DI BUONA PASQUA